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“Com’è lì al nord? Ti mando ‘nduja e amuchina?”

Carmen Rita Busceti

Se siete del sud ma vivete al nord questa domanda ronzerà nella vostra testa da giorni. C’è l’amico che lo chiede per poi rispondere “Si ma stanno esagerando, questo è allarmismo”; c’è la famiglia che consiglia vivamente di stare in casa e la mascherina no, “Non la comprate, tanto non serve dicono”; c’è l’amica che aveva pianificato il viaggio a Parma per incontrarvi e al “com’è la situazione oggi?” ci aggiunge un “Ma se vengo poi quando torno in Umbria devo avvisare il mio medico curante?”.

A queste si aggiunge la domanda assonnata del coinquilino che appena sveglio fa la sua comparsa in cucina e alla risposta “Hanno rinnovato la chiusura dell’università” ribatte dicendo: “Quindi l’esame salta. Torno a dormire”.

Se le giornate “svuotate” sono un’occasione ottima per recuperare le ore di studio perse, lo sono anche per dedicare un po’ di tempo a quelle che sono diventate le persone della quotidianità. Condividere esperienze, noia e voli cancellati, googlare gli aggiornamenti sul COVID-19 tra il caffè mattutino e la tisana della sera: frammenti della routine quotidiana di coinquilini sudisti confinati al Nord. Confinati, ebbene sì.

Quando è dilagata la paura mi sono chiesta “Cosa succederebbe se tornassi giù?”. E la regione Calabria rispose: “Si invitano i cittadini calabresi che in queste ore rientreranno dalle regioni del Nord interessate dall’espansione epidemica, oltre che dalle altre aree internazionali già definite a rischio (Cina soprattutto), a comunicare alle autorità sanitarie locali il loro rientro in modo da valutare misure di quarantena attiva volontaria presso il proprio domicilio anche in assenza di sintomi.

Niente paura ma imbarcarsi per sedici ore di viaggio forse non era l’ideale. Lascio passare qualche giorno e assisto dall’alto del mio nord al dilagarsi della paura al (mio) sud: “La coppia che rientrava dalla Lombardia è stata intercettata telefonicamente mentre era ancora in auto e messa in sorveglianza attiva a domicilio”; “Coronavirus Calabria. Sindaco “sceriffo”: arresto per chi viene dal nord”; “Coronavirus: voli cancellati per paura dei contagi”.

Chiamo mamma. Lei non mi chiede com’è la situazione. La sua domanda, la sua preoccupazione è un’altra: “Te lo spedisco un pacco con l’amuchina e la ‘nduja?”

IL CORONAVIRUS E NOI. FRA SUD E NORD… : leggi il diario

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