
Melania Grelloni
Oramai sono due settimane che sono tornata nel mio nido marchigiano, due settimane in cui il Covid-19 non ha risparmiato i “Brands”.
Sì, ho scritto bene, “Brands”. Su un tweet straniero, in cui venivano elencati i casi regione per regione, le Marche son state tradotte letteralmente.
E da qui parte il diario di una quarantena, dall’ironia.
Non posso negare che, quando il virus ha iniziato a farsi strada nei media italiani, io non fossi una di quelle persone impaurite, fissate, che disinfettava qualsiasi cosa comprata da un negozio cinese e, se poteva, evitava di entrarci.
Perché lo dico? Perché sono una persona e, come tale, ho le mie paure che molte volte sono malleabili a causa della disinformazione e dagli allarmismi. Credo sia giusto ammetterlo e far sentire meno soli chi nasconde ciò per timore di essere deriso.
Poi le cose sono cambiate, mi sono informata su più piattaforme, confrontata anche con siti medici attendibili, ma soprattutto sono tornata nelle Marche dove la risata è di casa.
L’ironia è sempre la miglior arma contro la paura e, di certo, il braccio di ferro tra Ceriscioli e Conte è stato di grande aiuto per la popolazione marchigiana.
Ovviamente a livello politico e di immagine nazionale il #cerisciowave non è stato la migliore strategia da attuare, ma non sono qui per parlarvi di diatribe fra partiti e governatori. Eppure vale la pena raccontarvi il sopracitato hashtag #cerisciowave: Ceriscioli ha firmato un’ordinanza per chiudere le scuole senza attendere il via libera di Conte e, mentre era in diretta per leggere l’ordinanza, quest’ultimo l’ha chiamato per annullarla. Inutile dire che c’è stata una seconda ordinanza poco dopo che ha confermato la chiusura, ovviamente senza il vero e proprio permesso. In pratica il #brandsexit si sta attuando lentamente.
Se ciò vi ha strappato una risata, oltre che indignazione politica, sappiate che la pagina social “Meme Marchigiani” ha sempre la risposta a qualsiasi problema, anche al Coronavirus ed alla mancanza di Amuchina: il Varnelli, liquore secco all’anice tipico delle Marche, è molto più efficace per lavarsi le mani poiché «scrosta e sgargagnifica e lea pure la vecceca dall’occhi».
Non solo hashtag, non solo dialetto, ma anche Wikipedia è dalla nostra parte o, per lo meno, dalla parte di Ceriscioli che viene definito «un’entità sovrannaturale riconosciuta regionalmente come alleato degli studenti delle Marche e fermo contestatore del premier Conte, suo nemico fin dalla prima guerra delle circolari».
Per chi non lo sapesse, in realtà, Luca Ceriscioli è il presidente della regione Marche, ma sua “Entità magnifica” va bene ugualmente.
I contagi stanno aumentando anche qui nei Brands, il pronto soccorso è vuoto, i locali non possono più fare eventi – ed il danno economico non è indifferente -, però non abbiamo lasciato i supermercati vuoti, almeno a Macerata, il che è già un grande passo avanti per l’isteria collettiva nazionale.
Inoltre, siccome ci piace sempre strafare, oltre al virus qualche giorno fa, nei pressi di Fano, è caduto un meteorite in mare lasciando una scia di fuoco in cielo.
Le Marche sono un posto fantastico, magico in tutti i sensi e l’arma migliore che possediamo non è tanto la politica, come avete potuto leggere, ma l’ironia, il dialetto, il buon cibo ed il Varnelli.
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